mercoledì 26 gennaio 2022

Lettera sulla biblioteca piombinese


 

Ho letto sul Tirreno del 22 gennaio scorso le ultime notizie sul Polo Culturale e sulla Biblioteca di Piombino. Come firmatario dell'Appello per la Biblioteca del dicembre 2003 (ben 19 anni fa) in cui contestavamo all'allora giunta Guerrieri (tre amministrazioni fa, il PD non esisteva ancora come anche FDI e altri partiti di oggi) di voler costringere la biblioteca comunale negli angusti spazi dell'ex Chiesa di Sant'Antimo sopra i canali (dentro l'ex ospedale di Marina) esprimo il mio totale disappunto per gli enormi ritardi di tutte le recenti amministrazioni, compresa quella attualmente in carica. All'epoca facemmo mancare il numero legale nel Consiglio comunale per non far approvare un progetto di svendita ai privati del centro storico, penso che potremmo nuovamente incatenarci al Palazzo Comunale per non permetterlo ora. Il progetto dell'ingegnier Nencioni (che risale addirittura agli anni 80) è tuttora valido e costituisce la base per un progetto di largo respiro ancora oggi: una biblioteca comunale con ampi magazzini, la valorizzazione dell'ex convento francescano di piazza Manzoni, spazi per l'associazionismo, il restauro del teatro napoleonico e il collegamento con i  giardini delle mura leonardesche rappresentavano un progetto ambizioso ma di grande impatto culturale e anche turistico per il centro storico. Il sindaco Ferrari non si nasconda dietro eventuali errori progettuali delle ex amministrazioni del PD e ci dica se vuole realizzare un progetto sensato e di largo respiro o fare un pasticcio giusto per andare alle prossime elezioni davanti ai cittadini con "qualcosa di realizzato", senza considerare il bene comune. È inaccettabile pensare di avere per decenni una biblioteca comunale negli ex spazi dell'ASL di piazza Appiani, totalmente inadeguati. Vi sono difficoltà finanziarie per la realizzazione dell'opera? Ferrari è stato eletto sindaco proprio per risolvere questi problemi e forse gioverebbe presentare un progetto compiuto e convincente per ottenere i finanziamenti. Il sindaco senta i cittadini su una questione sulla quale non ha competenze personali e non si incaponisca su una strada che porterebbe a una ferita nel centro storico della città e nel tessuto sociale e culturale piombinese.   

Andrea Panerini